Il nervo terminale

PARTE PRIMA. CAPITOLO 4: IL NERVO TERMINALE

Il nervo terminale (TN) è un complesso di neuroni e di fibre nervose che si estende dalle cavità nasali al cervello; esso, chiamato anche nervo cranico 0, è presente in tutti i vertebrati, inclusi gli esseri umani, ed è localizzato generalmente in prossimità del nervo olfattivo.

Nella maggior parte dei casi è un nervo sottile, ma si presenta più sviluppato in alcune specie di mammiferi marini.

Le estremità distali di questo nervo terminano nella parte rostrale della mucosa nasale, innervando le cavità olfattive e vomeronasali, mentre i corpi cellulari dei neuroni sono distribuiti lungo il nervo.

Per quanto riguarda le connessioni cerebrali, il nervo terminale proietta, bypassando il bulbo olfattivo accessorio, direttamente al setto mediale, all’area preottica e, in alcuni pesci, alla retina.

Sebbene le funzioni di questo nervo non siano del tutto conosciute, è possibile che esistano componenti sia sensoriali che autonomiche.

Il nervo terminale risulta interessante dal momento che le sue componenti nasali vengono spesso danneggiate dalla rimozione dell’organo vomeronasale; poiché la maggior parte degli studi sul ruolo rivestito dal VNO nei comportamenti socio-sessuali e nelle risposte fisiologiche si basa su lesioni selettive di alcune parti del sistema e sulla susseguente osservazione dei deficit nelle risposte comportamentali ed ormonali, esiste la possibilità che alcuni dei deficit osservati siano, in realtà, dovuti al danneggiamento del sistema neurale del TN e non a quello del VNO.

Ad ogni modo, lo specifico danneggiamento del nervo terminale, senza quello dell’organo vomeronasale, produce soltanto lievi disturbi nel comportamento riproduttivo, e non compromette la risposta ormonale ai feromoni. Nonostante questo, il fatto che il nervo terminale sia presente in tutti i vertebrati, sia che essi siano provvisti del VNO sia che ne siano sprovvisti, suggerisce che le fibre nervose che apparentemente innervano il VNO umano, siano in effetti fibre del TN.

Un ulteriore elemento di interesse del nervo terminale è che esso segue il percorso compiuto da importanti fenomeni migratori. Uno di questi fenomeni coinvolge le cellule che derivano dal placode olfattivo mediale e che, in fasi molto precoci dello sviluppo embrionale, esprimono l’ormone LHRH (ormone di rilascio dell’ormone luteinizzante). La migrazione avviene appunto attraverso il setto nasale, seguendo le fibre dei nervi vomeronasale e terminale fino al telencefalo, dove le cellule raggiungono l’area settale-preottica e l’ipotalamo; questo percorso permane, nell’adulto, come connessione neurale addizionale dal naso al cervello. Questi neuroni controllano il rilascio pituitario di LH e ogni rilascio intracerebrale di LHRH.

L’LH è una glicoproteina prodotta dall’ipofisi anteriore, sotto il controllo pulsatile dell’ormone ipotalamico LHRH, o GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine). La massima secrezione avviene durante la pubertà; durante il ciclo mestruale l’LH presenta un caratteristico andamento ciclico, con un aumento dei livelli al momento dell’ovulazione. Nella donna, oltre a promuovere l’ovulazione, mantiene la secrezione di estradiolo e di progesterone; nell’uomo, oltre ad agire come stimolo per la spermatogenesi, promuove la produzione di testosterone. La somministrazione di androgeni e di estrogeni determina invece una diminuzione dei livelli di LH.

Il nervo terminale e i suoi gangli contengono alti livelli di LHRH; in alcuni pesci, specialmente negli elasmobranchi, pescecani e razze, raggiunge la concentrazione maggiore di tutto il cervello: in queste specie, il TN potrebbe essere dunque la sede dell’azione di rilascio, sulla pituitaria, di LH (Parhar et al., 1995). Negli elasmobranchi, inoltre, la stimolazione elettrica del nervo terminale provoca un incremento di LHRH nel cervello.

Ad ogni modo, una chemiosensibilità del TN a sostanze feromonali e non, per il momento non è stata dimostrata direttamente: nei criceti maschi, il rilascio di LH e di LHRH intracerebrale in risposta a stimoli chimici non sembra infatti dipendere dalla presenza di un TN intatto.

Nonostante le funzioni del TN non risultino affatto chiare, la sua persistenza in tutti i vertebrati anche allo stadio adulto e la presenza di alti livelli di LH suggerisce che esso assolva a qualche funzione e che appartenga ad un sistema chemiosensoriale coinvolto nei processi riproduttivi.

Segue in “Parte seconda. Capitolo 1: I feromoni”

 

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(Silvia Noris – www.silvianoris.it)

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