Ah be’, una bella oligarchia!

Una analisi impeccabile, esposta con ironia, del prof. Barbero sul tema della democrazia di ieri, di oggi e (forse) di domani. Eccone uno stralcio:

“Ragionerei con voi sul contenuto, su ciò che intendiamo con democrazia. Certamente noi sappiamo che è importante andare a votare e mandare i nostri rappresentanti in parlamento. Però, se io dovessi interpretare l’umore dell’Europa oggi, e anche degli Stati Uniti, non direi che il cittadino medio sente profondamente che votando quel partito o quel candidato, io partecipo alle decisioni.

Non è così, nella sensazione comune le decisioni le prendono loro e il fatto che ogni tanto, votando, possiamo cambiarli, è già qualcosa ma non vuol dire decidiamo noi. Sto un po’ semplificando, ma la mia impressione è che sia questo l’umore diffuso. Per noi democrazia vuol dire soprattutto libertà. Siamo in democrazia: posso dire quello che voglio, e non verrà la polizia a bussare alla porta di casa mia all’alba di domani. E’ quella la democrazia sostanzialmente per noi.

Non che decidiamo, ma che siamo al sicuro. Il che, fra l’altro, spiega come mai sono delle ferite così forti per la democrazia, quei casi in cui scopri che non sei al sicuro. Quei casi in cui la polizia ammazza qualcuno di botte, Bolzaneto a Genova al G8, quei casi lì fanno così impressione perché in realtà quello che noi sentiamo è che democrazia vuol dire innanzitutto che non ti possono fare niente, anche se hai detto delle cose che davano fastidio, o hai manifestato in piazza.

Dopodiché, se uno dovesse far vedere il nostro mondo agli ateniesi, gli ateniesi, guardando il nostro mondo, direbbero: Ah be’, una bella oligarchia. E’ chiarissimo: i poveri sono tanti e non contano niente, i ricchi sono pochi, sono straricchi, e decidono praticamente tutto loro. Ora, questa cosa la direbbero gli ateniesi ma la dicono anche molti altri, eh. Gli americani e gli europei ci riflettono dall’ottocento su questo.”  

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